Wednesday, May 30, 2007

Vera, vera.


lievi le dita si fanno largo tra le onde castane di dolci capelli al cacao. guance come cioccolata bollente: autostrada a cinque corsie verso le due linee sottili e soleggiate. il collo ti si prostra implorante, le tue mani lo accarezzano rassicuranti. sei in me.

nulla è come speravi.

geometrico e divino profilo ti sovrasta, verde e densa nebbia si fa strada alacremente nella tua logica e cela ogni cosa, cela le tue possibilità.
rigido e divino profilo prende campo, ti senti piccolo, sempre più piccolo. hai mille pensieri, mille idee sui tuoi sogni, mille modi per farli avverare.
hai mille pensieri, ma non hai voce per dar vita all'onirico, per mettere in "play" una situazione fiabesca.

..e mentre sei lì, con faccia ebete ad annuire col capo, cercando le parole adatte lei vola, viaggia da un discorso all'altro, da un paese all'altro, da una persona all'altra. cerchi di fermarla, farle osservare ciò che ha intorno, ciò che vorrebbe farsi notare, tu che vorresti farti notare. gesticoli con ampi movimenti di cervello ma rimani immobile. rimani tramortito: una scarica di parole e argomenti dritta in faccia ti stende. BUM! cinquanta piani di biscotti al miele dritti nel cervello.

oramai l'hai capito che qualcosa non va, non sei all'altezza della situazione, ti sei fregato di nuovo!

..e mentre cerca di farti partecipe di qualcosa che vorresti riuscire a condividere, ma di cui in realtà ti frega meno della composizione chimica dello stronzio, annuisci serio, pensando al momento fantastico in cui potrai liberarti la narice da quella supercaccolona alla criptonite che ti sta perforando la cartilagine.

nonstante tutto lei è bellissima: sorseggia birra placidamente e, grattandosi, crea ombre stupende. quadri astrattisti di ombre riportate, chiaroscuri sensuali crescono sulla pelle color nocciola e tu, oramai sprofondato tra le pieghe della tua nebbia verde smeraldo, osservi incantato le splendide serrande che si chiudono pian piano; i seni che perfettamente segnano il limite invalicabile della sua intimità e, con ritmo regolare, cullano il suo respiro.

pantera al glocosio! il suo ondeggiare ti ipnotizza e il tragitto verso il bagno diventa infinito: il tempo si dilata in una chilomentrica passerella di moda, i dieci passi diventano un'eterna marcia senza fine e ti ritrovi, col cervello in mano, a seguirla con lo sguardo, accompagnandola col movimento del capo.. op-là, op-là, op-là.. ed in quel momento lo capisci: tutto è inutile, non ce la fai, è troppo per te.

nulla è mai come speravi.

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